Usa La marcia verso il fascismo è il prodotto di processi di lungo periodo che sfruttano l'occasione
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La morte di Charlie Kirk dimostra che gli Stati Uniti sono in guerra con se stessi
L’assassinio di Charlie Kirk, attivista politico di estrema destra molto vicino a Trump, sembra la conferma dello stato di efferata violenza in cui è sprofondata la politica americana.
La fine della scuola pubblica
Negli Stati Uniti molti governi locali spostano i fondi dall’istruzione pubblica direttamente alle famiglie, che li spendono in servizi e istituti privati spesso improvvisati. Un processo che potrebbe stravolgere il sistema educativo
Tutti complici della cultura dello stupro
Il potere di Jeffrey Epstein non derivava solo dalla sua immensa e inspiegabile ricchezza, ma anche dall’aiuto di altre persone. Rendere le donne cittadine di seconda o magari di undicesima categoria è un obiettivo centrale nell’attuale programma della destra statunitense
Dazi, dazi, eterni dei!
La situazione attuale voluta da Trump è un passo indietro che mette a rischio il multilateralismo e la stabilità internazionale
Il messaggio di Xi Jinping all’occidente
Al vertice di Tianjin e alla parata di Pechino per l’anniversario della fine della seconda guerra mondiale, il presidente cinese ha riunito i leader di un’alleanza contro gli Stati Uniti di Trump
Robert Kennedy minaccia la sanità pubblica
Il segretario alla salute dell’amministrazione Trump ha licenziato molti esperti e continua a fare dichiarazioni discutibili su vaccini, farmaci e malattie
L’America e lo Stato di diritto
Le mosse di Trump sulla Fed. Il controllo politico su un’istituzione indipendente è una forzatura pericolosa
Il Canada non è in vendita
Davanti alle minacce di Trump, i canadesi stanno riscoprendo un inedito patriottismo: boicottaggi, dazi e simboli nazionali rafforzano un’identità decisa a resistere al vicino ingombrante
L’orizzonte della repubblica imperiale
Trump e i Poteri speciali L’invio della guardia nazionale a Washington non avviene per fare fronte a un’emergenza, ma come reazione a un «panico morale» alimentato in gran parte dallo stesso presidente