La gioia pura e disinteressata degli anziani per la bellezza della gioventù è un patrimonio preziosissimo dell’umanità. Noi lo stiamo esaurendo, e invece dovremmo soltanto custodire quel poco che ancora ci resta.
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Beati i poveri, non la miseria
La "Dilexi te" di Papa Leone XIV parla soprattutto della povertà cattiva, cioè di miseria e deprivazione, ma non dimentica la bella povertà del Vangelo
Ai bambini insegniamo la logica del dono: il modello non è Pinocchio
Educazione finanziaria: con i più piccoli, anche per le faccende di casa, occorre usare il denaro come premio e non come incentivo
L’antidoto quotidiano alla guerra
La fraternità del lavoro
Le donne lo sanno prima
Nelle società di ieri, e in parte anche di oggi le donne avevano un sesto senso, una speciale attitudine per leggere in anticipo i «segnali deboli» delle crisi relazionali, e così riuscivano a prevenire le varie forme di carenza e povertà.
Eugenio Borgna sulle tracce della gioia: è effimera, ma va custodita
Il saggio postumo - Il grande psichiatra offre testi tratti dai classici su una realtà che, contrariamente alla felicità, il mercato non può venderci. Perché si consuma mentre la si genera
Madre superiora o “leader”? Il convento non è un’azienda
Il ricorso ai consulenti per la riorganizzazione della vita religiosa fa entrare nelle comunità criteri e modelli che le allontanano dal primato del carisma. Con una pericolosa metamorfosi
Le comunità non sono aziende: la cultura manageriale spegne i carismi
La diffusione in conventi e monasteri delle tecniche di consulenza aziendale incide sulla vita religiosa. Ma le ispirazioni profetiche vengono dagli estremi e non dalla "mediana" tra le possibilità
I beni relazionali contro l’invidia: così il Giubileo cambia la società
Una riflessione sulla distanza tra capitalismo e “cultura sabbatica” completa il nostro viaggio nelle radici bibliche dell’Anno Santo
L’importanza di saperci fermare prima del punto di ‘non ritorno’
I sogni di potere di Nabucodonosor, a lungo coltivati, e la nostra fatica di riconoscere il momento nel quale iniziamo a crederci invincibili