In un nuovo libro uscito in Francia, Albert Ogien invita a recuperare un tema identitario, svincolandolo dalla visione messianica della lotta di classe. E contesta la tesi che l’idea di rivolta possa essere sottratta alla sinistra dai suoi avversari
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Bernard Stiegler Il filosofo che amava la tecnologia .
«Nuova realtà dell’essere» per Heidegger, la téchne è stata ampiamente “repressa” nel pensiero occidentale, dai greci presocratici a Marx e Derrida. E se invece ciò che è il veleno fosse anche il farmaco? A questa tesi ha lavorato a lungo un grande teorico come Stiegler, mancato troppo presto
Incantesimi digitali
La rivoluzione tecnologica, nota il sociologo Vincenzo Susca, ha instillato in noi la sensazione di possedere un grande potere non solo materiale, ma quasi magico. Ne consegue una ubriacatura da eccesso d’informazione, di stimoli, di dati, di impressioni che minaccia di offuscare la nostra coscienza
La filosofia dei rifugiati
Che cosa pensa, che cosa desidera chi è costretto ad abbandonare il proprio Paese? Questione antica quasi come l’ umanità stessa, alla quale, con un saggio uscito negli Stati Uniti nel1943, provò a rispondere una studiosa scampata alla Shoah, Hannah Arendt
Post democrazia
Colin Crouch, politologo britannico, denuncia lo svuotamento degli istituti rappresentativi. Le nuove tecnologie non ci hanno portato più libertà e la pandemia ha accentuato la spinta all'individualismo che induce Carlo Bordoni a parlare di post-società. Eppure ci sono movimenti vivaci che fanno sperare per il futuro.
I neo frenetici
L’uscita dalla pandemia ha messo in moto una smania di recuperare il tempo perduto e tornare in piena attività che ha aspetti patologici, come si è visto nella tragedia del Mottarone. Con il grave rischio di smarrire l'indispensabile senso del limite
Viva il rispetto ma rispettate anche Bauman
Giudizi affrettati sulla «modernità liquida» teorizzata dal grande pensatore polacco
Edgar Morin. Svegliamo i sonnambuli
«Gran parte dell’umanità è inconsapevole deirischi enormi ai quali va incontro la nostra specie. La pandemia segna una crisi planetaria di carattere antropologico a cui bisogna reagire con un nuovo senso di fratellanza. Prima che sia troppo tardi»
Nella post-società la nostra vita non è più liquida
Bauman aveva capito che ci trovavamo in un fase di interregno tra due epoche. E la pandemia ha accelerato tutti i processi. Si è aperta una stagione in cui aumenta la richiesta di un controllo consapevole e riprendono vigore, in forma «sublimata», le emozioni umane
La sconfitta della sociologia La vittoria dei social
Lo studio basato sulle statistiche funziona quando i mutamenti hanno un ritmo piuttosto lento, ma perde efficacia dinanzi a svolte improvvise e radicali come quella in corso. D’un tratto hanno ripreso vigore gli Stati nazionali, che sembravano ormai impotenti, ed è entrato in crisi l’individualismo esasperato. Si riallacciano i legami trascurati, emerge un forte bisogno di comunicare, di vedersi. Così strumenti come Facebook e Twitter, tanto criticati anche a ragione, mostrano il loro lato buono come canali per rimanere in contatto nei giorni del forzato isolamento