I personaggi di Valeria Parrella sono due: una professoressa nel carcere giovanile di Nisida, a Napoli, e la ragazza che dà il titolo al volume, Almarina. La prima vuole cambiare le sorti della seconda, in realtà cerca di aiutare sé stessa
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Occhio non vede, cuore duole
Un romanzo breve e un racconto di Salvatore Niffoi, abbinati, affrontano lo stesso tema, con parallelismi e differenze: la cecità. C’è, in fondo, una possibilità di riscatto, nonostante tutto
Quando felicità fa rima con immoralità
Un romanzo di André Gide ripropone l’eterno conflitto tra dovere e libertà intesa come un’assoluta dedizione a se stessi in cerca di un egocentrico piacere
La rivincita dell’autocontrollo
Psicologia La tendenza a cercare gratificazioni immediate trova un contraltare nell'esperimento di Walter Mischel, che prometteva ai bambini due dolci invece di uno se fossero stati capaci di aspettare un po' di tempo. I piccoli che resistevano si dimostravano poi più attrezzati nell'affrontare la vita. Una disciplina dell'attesa già nota a mamme e zie
Scrittori, vi prego riprendete a urlare
Franzen e i suoi fratelli Dalla campagna di Zola nel caso Dreyfus al Terzo Reich di Brecht, dagli assassini di Truman Capote ai servi della gleba di Tolstoj: gli intellettuali hanno sempre combattuto tra il silenzio dell’arte e la chiamata all’impegno. E oggi?
La tecnica va troppo veloce L’umanità deve rallentare
L’autore Su Tong e la sua Cina: «Non è più un posto per curiosi». L’ambiente? «Ora ce ne preoccupiamo». Il potere? «Non saprei...»
Che storia! Un libro di viaggi senza viaggi memorabili
Non ci sono luoghi o incontri indimenticabili, né trama o personaggi. Dunque cos’è? Un romanzo? Un memoir? Una dissertazione moralistica? In realtà «I vagabondi» di Olga Tokarczuk ha allargato l’orizzonte di Baudelaire
Amore e distanza: nel complicato legame tra padri e figli
Alan Hollinghurst : Il caso Sparsholt
Quando Balzac recensiva Stendhal
Critica d’autore. Un libro raccoglie gli elogi di Honoré de Balzac alla «Certosa di Parma», e le risposte, grate e stupite, che Henry Beyle inviò all’illustre collega. Uno scambio che aiuta a sondare l’animo dei due scrittori
Seguendo il narratore nel gomitolo della realtà
Mauro Covacich. Non romanzo, ma diario che non resta in superficie