Trump e i Poteri speciali L’invio della guardia nazionale a Washington non avviene per fare fronte a un’emergenza, ma come reazione a un «panico morale» alimentato in gran parte dallo stesso presidente
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Le mosse di Trump e il movente economico
La politica della prepotenza
La rivolta dell’establishment ultima speranza per Israele
Seicento ex alti funzionari dei servizi segreti e dell’esercito israeliano – fra loro 19 ex capi del Mossad e dello Shin Bet , i servizi di sicurezza israeliani – hanno lanciato un appello pubblico rivolto a Trump in cui gli si chiede di convincere Netanyahu a fermare la guerra
Dietro i dazi si nasconde un paese fragile
Oggi gli Stati Uniti hanno un debito estero senza precedenti. È questa l’origine del nervosismo dei trumpiani e dei loro tentativi disperati di estrarre ricchezze dal resto del mondo
Gli oligarchi alla corte di Trump
Oggi negli Stati Uniti politica e affari si fondono in un sistema corrotto al servizio dei miliardari, mentre cresce la rabbia popolare contro le disuguaglianze
Via Fani la memoria che brucia
In occasione della rassegna sui luoghi che conservano le tracce della nostra Storia, un narratore che conosce le trame occulte torna sul caso Moro. E sui suoi segreti
L’arte del consenso contro l’arte del governo?
Negli Stati Uniti di oggi il criterio del consenso viene accreditato come l’unico che legittima il potere in democrazia, con grave danno dei vincoli istituzionali
The Donald, l’osceno carnevale del potere
Un percorso di letture sulla figura e il portato politico del presidente Usa. Slavoj Žižek, «Trump e il fascismo liberale» (Ponte alle Grazie), Andrea Rabbito, «Pictorial Trump» (Mimesis), Enrico Deaglio, «La presa del potere in America» (Marsilio)
Trump, da dittatore a gendarme globale?
Stati Uniti Mentre nella Situation Room decideva il sostegno a Israele, altri 2mila soldati della Guardia nazionale venivano inviati a Los Angeles per la sua guerra ai lavoratori migranti
Gli incendi di Trump. Ma Obama dov’è?
I democratici, disorientati, cercano voci autorevoli per contrastare il nuovo inquilino della Casa Bianca. Ma i Clinton sono ormai fuori gioco, mentre i sentimenti nei confronti di Biden vanno dalla commiserazione al rancore. E Obama?