In nome del popolo

In un dibattito di idee monopolizzato dalla tensione tra élite e “demos”, il saggio del filosofo Sergio Costa si muove lungo un binario noto: la tesi è che il malessere diffuso di oggi dipende dall’insoddisfazione delle masse acculturate verso classi dirigenti delegittimate. Ma davvero le cose sono così semplici?

Il naufragio dell’occidente

Sandro Veronesi sostiene che la parola è estensione del corpo nella difesa dei migranti e dunque, allo stesso modo, il corpo deve essere estensione e testimone della parola (per questo ha invitato a salire sulle navi dei migranti); Tahar Ben Jelloun dice che nel Mediterraneo va a fondo la nostra compassione. In questa conversazione con «la Lettura», che sarà ripresa al festival di Prato, discutono sull'importanza della mobilitazione, sui fallimenti dell'Europa, sull'odio che alimenta stragi come quella in Nuova Zelanda. E sul ruolo che può avere, per esempio, il Papa

Filosofeggiando con… Emanuele Severino

“La Follia sta andando verso il suo punto più alto. Heidegger è un grande pensatore, il cui accecamento non ha però avuto la radicalità che esso ha in Nietzsche, Gentile, e innanzitutto in Leopardi. L’Europa è nata vecchia. La tecnica è destinata a scompaginare ogni forma di aggregazione, vecchia o nuova, che non abbia come scopo lo scopo della tecnica, cioè l’incremento indefinito della potenza. Ogni giorno il mio lavoro è guardare il tempo. La morte è l’apparire della Gioia”