«Mi rivolto, dunque siamo»
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Condoni e uso sregolato del contante, scelte dannose per lo Stato. Ecco perché
Sono segnali che ampliano lo spettro delle opzioni percepite come tollerabili. Perché ci fanno passare dal gioco del “dare” a quello del “prendere”. E, se si può, allora si prende
Mille anni di storia
La prospettiva della World History, nata nel mondo anglosassone, ci insegna a collocare gli eventi in una prospettiva comparata di lungo periodo,rinunciando alle visioni eurocentriche. Due opere uscite di recente si misurano con questa sfida: una copre l’arco di ben dieci secoli, con un racconto che si sviluppa su scala planetaria; l’altra ricostruisce i fitti contatti culturali e commerciali che s’intrecciarono nel Medioevo tra il nostro continente e l’Asia
L’italiana regina di Francia
Virtù e fortuna di Caterina
Potenza narrativa della vita di Gesù
Vangeli raccontati. La curiosità di Corrado Augias e la precisione filologica di Giovanni Filoramo si uniscono nell’indagare temi, personaggi e misteri dei testi evangelici
Se la storia si apre alla diversità
Si va oltre la visione eurocentrica, con l'inclusione di altri continenti e altre culture
La moltiplicazione delle identità
Bernardine Evaristo, inglese, padre nigeriano, ha vinto il Booker Prize con Margaret Atwood. Le sue idee, la biografia, sono l’opposto delle barriere. «L’appropriazione culturale non ha senso. Io sono multipla, l’Europa è multipla»
La Repubblica dei paradossi
Roma, 1849: Tocqueville contro la prova democratica più avanzata del Risorgimento. Ministro degli Esteri, il politico autore de «La democrazia in America» giustificò l'aggressione contro i patrioti italiani
«Nudging», quella spinta gentile che vale una vita
Il nudging si prefigge di costruire architetture di scelta, ambienti nei quali siamo chiamati a prendere le nostre decisioni, che sfruttano le distorsioni sistematiche e prevedibili del comportamento per “spingerci gentilmente”, verso le scelte migliori da un punto di vista individuale e sociale
La fantasia non aiuta a conoscere la storia
Dal dibattito pubblicato su «la Lettura» della scorsa settimana tra Falcones, Lemaitre e Scurati, emerge a tratti la tendenza a relegare la storiografia in un ruolo gregario, a vedere negli studiosi i portaborracce dei romanzieri. Ma chi deve ricostruire la verità dei fatti e si rivolge alla comunità scientifica ha obblighi che non possono essere elusi e sottovalutati: diversi da quelli di autori che rispondono soltanto ai lettori e all’editore