Ne usciremo tripolari: Occidente, Cina, Asia

Parag Khanna sostiene da tempo che Usa ed Europa hanno perso capacità di leadership e, aggiunge, la gestione dell’emergenza lo conferma. Tuttavia lo studioso va oltre lo schema che vede Pechino al centro degli sforzi globali contro la crisi sanitaria e perno dell’ordine di domani. Saranno altre realtà — Sud Corea, Taiwan, Singapore — a diventare modelli attraverso tre «nuovi valori asiatici».

Aspettando nel caos globale la nuova Bretton Woods

Nel 1944 una storica conferenza ridisegnò gli equilibri: gli Stati Uniti rimpiazzarono il declinante impero britannico e misero il dollaro al centro del mondo. Oggi ci risiamo. L'ordine del passato è alla fine. La Cina chiede spazio ma non ci sono un evento bellico o un fatto dirompente che indichino un Paese capace di rimettere le cose a posto, non c'è una potenza vincitrice. Serve un nuovo patto. Peccato che i cambi di paradigma arrivino dopo terribili tragedie

Flop power

Credevamo che il mondo fosse piatto: che il potere di fascinazione dell’Occidente potesse imporsi ovunque senza ostacoli.  Ci sbagliavamo, e non di poco. L’America non ha perso del tutto la capacità«morbida» di piacere (l’Europa purtroppo sì)ma ora la competizione è tornata a essere«dura»: economia ed eserciti. La geopolitica, in altre parole. Un cambio di passo imposto dall’ascesa al potere in Cina di Xi Jinping. Lo raccontiamo in queste pagine: con le parole di Joseph Nye, che per primo ha elaborato il concetto di«soft power», e con quattro esempi di seduzione culturale che non funziona