William Styron il grande Vita d’un alcolista sobrio

«Un’oscurità trasparente» di William Styron è un’autodenuncia esistenziale, un grimaldello per scardinare la sua vocazione. Capofila dei narratori del Sud, lo scrittore della Virginia è un gentiluomo sensuale e pacato, incline alla bottiglia e melanconico fino alla disperazione. Anticipiamo qui la postfazione di Piperno a una nuova edizione

Storie di amici dall’esilio della storia (sempre soli, molto eretici)

Albert Camus era già celebre quando Nicola Chiaromonte lo conobbe ad Algeri, dove era arrivato profugo di Francia. Tra il grande scrittore e l'altrettanto grande, ma ingiustamente sottovalutato, intellettuale italiano nacque un rapporto di stima e confidenza rivevato dal carteggio ora tradotto nel nostro paese

Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in una camera da letto

Cos’hanno in comune il genio medievale di Dante Alighieri e quello modernista di Marcel Proust? Tanto, tantissimo: lo capì, con l’imbarazzo del filologo e l’audacia del letterato di grido, Gianfranco Contini. Tanto per cominciare si sovrappongono la prima persona singolare del Poeta e quella altrettanto controversa del Narratore della “Recherche”. E poi: la selva selvaggia del primo non è forse la stanza immersa in un buio tiepido e caliginoso del secondo?

Evelyn Waugh Un vittoriano in esilio nel ’900

Scrittore capace per primo di denunciare l’ambiguità sessuale del nome, appartiene alla nidiata di liberi, stravaganti gentiluomini — Borges, Nabokov, Queneau... — nati a cavallo di due epoche. Ora che arriva in Italia la prima parte della sua autobiografia (mai completata), c’è l’occasione per spendersi un po’ per una figura da qualche tempo trascurata dalle nostre parti. Viviamo una stagione in cui la falange di autori ansiosi di spremersi i foruncoli in pubblico non smette di crescere. Ecco, Waugh appartiene a un’altra famiglia. Il XIX secolo inglese, così generoso di geni, non annovera molti prosatori alla sua altezza. E poi c’è la satira, nella tradizione di Aristofane, Molière, Swift...

Perché difendo Roth (e tutta la letteratura)

Oggi negli Usa esce l’attesa biografia del romanziere americano firmata da Blake Bailey e si riaccendono le polemiche — Lo hanno chiamato misogino, antisemita, morboso. Ma in una sua virgola c’è più morale che in chi lo accusa  — Ma dove passa il confine tra l’uomo e la sua opera? Se lo chiede uno scrittore a proposito degli autori che ama di più