La piaga dell’azzardo, le sue conseguenze, una strana intesa
Archivio articoli per autore, di: bruni - pagina 53
La giusta legge del pane
Ci sono beni di cui dobbiamo godere tutti, nei "deserti" di ieri e di oggi
La salvezza è danza e occhi
Non c’è danza più bella di quella di Miriam, il canto che sale dal tramonto dell’esistenza,
perché dice che la vita degli uomini e delle donne è dono in tutte le sue stagioni, e che l’ultimo inno è il più intenso di tutti.
La gratuità che sa parlare
La principale fatica di chi vive o accompagna processi di liberazione
è restare liberi dopo essere stati liberati.
Chi governa cercando sempre il consenso di tutti o della maggioranza del popolo,
può essere un buon leader nella vita ordinaria dei "campi di lavoro",
ma non salva nessuno nei momenti delle grandi prove collettive.
Ecco la liberazione più grande
Oggi noi viviamo una grande epoca idolatrica, probabilmente la più grande di tutte.
Abbiamo ridotto il trascendente a manufatto, riempito il "cielo" di cose che non saziano mai.
Ma gli imperi idolatrici puri non durano a lungo: passerà presto anche la scena di questo capitalismo divoratore.
Le piaghe degli imperi invisibili
C’è un punto oltre il quale la sofferenza diventa talmente profonda e radicale da impedire di ascoltare i profeti e le loro promesse.
Quando gli imperi cominciano a vacillare, i dominatori chiamano i maghi, gli aruspici, gli indovini, che li tranquillizzano.
Ieri con le piaghe delle rane e delle zanzare, oggi con quelle della finanza e dei cambiamenti climatici.
Il capitalismo in volo
Tornando a casa, sognando la comunione anche per quella metà abbondante del mondo che su un aereo non metterà mai piede
La lealtà apre anche il cielo
La logica del bastone e quella del lavoro spalla a spalla
Liberazione e spine
Gli eventi che veramente ci cambiano accadono nella quotidianità, quando senza cercarla né attenderla, una voce ci chiama per nome nei luoghi umili del vivere.
Dubitare della propria voce è essenziale per credere alla verità della Voce che ci chiama.
Non liberiamo nessuno se prima non sentiamo nella nostra carne il dolore per la sua sofferenza.