Celebre per aver scritto "Ladri di biciclette", Luigi Bartolini è oggi un autore dimenticato. Eppure, oltre al romanzo da cui è stato tratto il film di De Sica, Bartolini fu un formidabile inventore di personaggi femminili e i suoi romanzi, sempre animati da trame picaresche, risultano ancora freschi e imprevedibili.
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Han Khang o quel che resta del trauma
Premio Nobel per la Letteratura. Le ferite della storia, le conseguenze della violenza e l’ereditarietà del dolore sono al centro del lavoro della scrittrice sudcoreana che si è fatta conoscere nel mondo con il romanzo «La vegetariana»
Colonialismo «buono», un mito che resiste
L’Italia in Africa. Deplano e Pes tornano sulla visione maturata nel Dopoguerra in cui si celebrò la modernizzazione del territorio africano ad opera dei coloni, occultando violenze e uccisioni
Nell’Irlanda noir dei preti cattivi
Sebastian Barry utilizza lo schema del poliziesco per denunciare le violenze del clero su bambini e donne e la connivenza della Chiesa
Mangiava tutto, anche la storia
A.K. Blakemore affronta in chiave romanzesca la vicenda reale di Tarare, ragazzo che nella Francia a ridosso della Rivoluzione diventa celebre perché è in grado di ingurgitare qualunque cosa: anche oggetti. Una potentissima metafora
Romanzo (vero) di una famiglia
Partendo da Cividale del Friuli, la filosofa Rosy Braidotti ricostruisce la saga di un numero di parenti sparsi in tutto il mondo
L’infanzia del dottor Malempin
In questo Simenon tutto da riscoprire un medico al capezzale del figlio ricorda turbamenti e traumi del passato
Richard Ford uno di famiglia
Alcuni scrittori invecchiano con noi. Sono nostri fratelli, amici d’infanzia. Lui, e con lui Frank Bascombe, hanno qualcosa di luminoso: sanno che non ci sono premi di consolazione
Non c’è al mondo un luogo che non faccia male
«Desideravo da anni andare a Klagenfurt, per quella mia fissazione di fermarmi davanti alle tombe delle scrittrici e degli scrittori che ho amato e parlar loro nella mia testa, ma accanto alle loro ossa, anzi alla polvere che sono tornati a essere. Volevo vedere dov’era nata, Ingeborg Bachmann, perché sempre voglio vedere il luogo di nascita di chi amo, soprattutto se lo ha abbandonato, se lo ha perduto. Sembra una scelta sua, invece è stata la Storia a decidere quell’esilio. Anche mio padre è un esiliato, come me. Anche per noi è stata la Storia a scegliere – ma chi la chiamerebbe così»
L’attesa del Regno dei cieli è nell’arte del diminuire
Economia narrativa/3 - L’intera esistenza di un cristiano, dice il Celestino V di Silone, ha uno scopo: diventare semplice