Lev Dodin è il regista russo che porta sulla scena il romanzo capolavoro di Vasilij Grossman: un eterno atto d’accusa contro tutte le tirannie E lo fa a Londra, nel pieno della nuova guerra fredda (e di spie) con Mosca
Siamo stati nello studio dello scrittore che ha intrapreso un’ambiziosissima trilogia sull’epopea mussoliniana. Appunti,schemi, quaderniraccontano un lavoro colossale costruito a mosaico: «Volevo sfidare la serialità televisiva e trapiantare in letteratura il tipo di affabulazione in cui si narrano lotte di potere. Alla “Trono di Spade”»
Beatrice Lamwaka Niente tacchi alti, solo scarpe basse: «Perché cosìsono sempre pronta a fuggire». Da questi dettagli emerge una lunga familiarità con i conflitti