Ruthy scompare per riapparire, forse, in un reality Le sorelle vanno avanti tra dolore ed emancipazione nel romanzo al femminile di Claire Jiménez
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Scrivere e tradurre, braccia per nuotare
Jhumpa Lahiri. In «Perché l’italiano» l’autrice di origine bengalese ma di lingua inglese spiega le infinite possibilità e riflessioni che le ha dischiuso la scelta di scrivere in italiano e di iniziare a trasporre i testi da una lingua all’altra
Io? Noi? Lei? Oppure… La coscienza di Taubes
Suicida nel1969, l’americana Susan è un’autrice grandissima e negletta. Lo dimostrano «Lamento per Julia» e il suo straordinario protagonista: un’indefinibile voce narrante
Relazioni o transazioni? Siamo umani, non merci
Celine Song—artefice della rinascita della commedia romantica— racconta in «Material Love» la storia di una facilitatrice di matrimoni interpretata da Dakota Johnson.
Un testamento di leggerezza
Mario Vargas Llosa. Grazia, essenzialità, malinconia nell’ultima opera del grande autore peruviano. Il narratore è un anziano malato di Alzheimer che perde il controllo del suo corpo ma non il giudizio
Ancora sudditi di Enrico VIII
Dopo aver raccontato le sue sei mogli(divorziata, decapitata, morta, divorziata, decapitata, sopravvissuta...) Alison Weir dedica una biografia romanzata al sovrano: «Rese moderno un regno ancora medievale. Ed è sua la prima Brexit»
E nel fantasy le parole creano la realtà
Il romanzo filosofico di Jedediah Berry immagina un mondo nel quale tutto è stato cancellato e vanno riassegnati i nomi alle cose
Diavolo d’un Bulgakov (prima di Margherita)
Prima del suo romanzo più celebre, lo scrittore russo allestì un irresistibile, struggente inferno amministrativo dove si agita un impiegato perseguitato da burocrati e altri incubi. Un laboratorio anche linguistico riproposto in un’edizione a cura di Paolo Nori
Diario minimo di un matto di provincia
Alcide Pierantozzi narra ossessioni e dissociazione di un quarantenne. Cercando una lingua per dirne anche gli amori struggenti, profondi, quotidiani
Timbrare il cartellino per uccidere
Lo svizzero Marcel Huwyler immagina l’esistenza di un’impiegata assassina per conto del governo Tutto bene? Solo finché non conosci la vittima...