Domenica 11 giugno 1995 l’Italia fu chiamata a pronunciarsi per dodici referendum proposti dal Partito Radicale. Votò sì alla privatizzazione della Rai (e sappiamo com’è andata); votò no alle aperture fuori orario degli esercizi commerciali (anche qui sappiamo com’è andata); e votò a favore degli spot nei film trasmessi in televisione. Fu letta come una vittoria del partito di Mediaset (Berlusconi era sceso in campo d ameno di un anno e aveva sbaragliato gli avversari). Ma in realtà si rivelò un fatto molto più significativo
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Termini, le stazioni del capitale
Esempio di spazio assediato dalle merci, non esistono pareti, solo vetrine. Ci si può ancora sedere su una panchina, ma solo se si è fortunati. Anche i bagni sono a pagamento
Le mani sull’infanzia per creare una scuola di bambini consumatori
Istruzione. Dal 1980 al 2004 gli investimenti per la pubblicità all’infanzia negli Usa passa da 15 milioni a 15 miliardi. Sotto attacco è il gioco, la ricreazione dei bimbi
McMindfulness: il buddismo ti è stato venduto dai neoliberisti
La nuova frontiera del neoliberismo contemporaneo: colonizzare l’attenzione e offrire risposte terapeutiche su misura
Lavorare meno per essere più felici
Consumismo e qualità della vita
Novel food, entropia e altri disordini
Fragile umanità L’antropocentrismo è basato su una nostra presunta superiorità rispetto alle altre forme di vita. In realtà siamo della stessa sostanza di tutti gli altri esseri viventi
L’immaginazione di Esselunga
60 anni di spesa italiana
La natura sociale del centro commerciale
La cultura del consumo
Consumo. Possedere tanto, non possedere tutto
Il fascino delle merci Le gratificazioni legate al possesso dei beni, quando oltrepassano una soglia minima variante a seconda del livello di ricchezza, producono un incremento sostanzialmente irrilevante.
Resistere al pifferaio magico
Il capitalismo della post-sazietà