L'Academy del più importante premio cinematografico mondiale, ormai da anni, appare troppo influenzata dal capitale simbolico dei film che dalla loro effettiva qualità estetica. Per questa ragione le scelte spesso appaiono tutt'altro che convincenti.
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Favorito a sorpresa
Anora di Sean Baker ha vinto cinque premi Oscar. Un successo impensabile ma con fondamenta molto solide
Nuovo cinema generazionale
Punti di vista. L’abitudine delle nuove generazioni ai videogiochi e ai social, che “tolgono di mezzo” il corpo e l’empatia, creano un divario nella percezione dei film tra pubblico giovane e anziano: da «The substance» a «Parthenope» a «Here»
Così Dylan si cuce addosso il suo mito
«A complete unknown». Il Nobel ha supervisionato il biopic di James Mangold sugli inizi della sua carriera: si mostra opportunista e bugiardo, ma geniale e sciupafemmine. Un colpo da maestro e senza nemmeno produrre e girare il film
Bong Joon-ho
“Parasite non mi ha cambiato racconto i dittatori grotteschi ispirato dal duce di Bellocchio”
A qualcuno piace Lemmon No, piace a tutti
Nasceva cent’anni fa l’attore che interpretò con grande talento dramma e commedia
Kieślowski, decalogo di resurrezioni
Il saggio di Magoni ripercorre l’itinerario che il regista polacco delinea nelle strutture dell’esistenza umana e della storia, dalla fede al destino, dalla libertà all’etica
Limonov. Il film
Chi vuol trovare il “vero” Limonov, forse, non uscirà soddisfatto dalla sala, ma la domanda è se Eduard Savenko da adulto sia stato reale o un tentativo di costruire un eroe controcorrente, impopolare ma alla ricerca della gloria, e a questo quesito non vi è risposta.
Veil, l’ingiustizia è intollerabile
Olivier Dahan chiude il trittico sui «biopic speciali» (dopo Edith Piaf e Grace di Monaco) con un film su una vera rivoluzionaria francese. «A dieci anni Simone aveva capito tutto»