Troppa accoglienza per i rifugiati? Lo chiediamo a questi esperti

I relatori del convegno “Troppa accoglienza? I rifugiati e la coscienza europea” (30 settembre, Università Bocconi): competenze varie e di alto livello per approfondire il tema, privilegiando i fatti alle posizioni preconcette

Guarda i video del convegno “Troppa accoglienza? I rifugiati e la coscienza europea” – 30 settembre ore 9.00 Università Bocconi, Milano

aambrosiniMaurizio Ambrosini, Sociologo delle migrazioni, Università degli Studi di Milano
Maurizio Ambrosini è docente di Sociologia delle migrazioni nell’Università degli studi di Milano. Insegna inoltre nell’Università di Nizza. E’ responsabile scientifico del Centro studi Medì di Genova, dove dirige la rivista “Mondi migranti” e la Scuola estiva di Sociologia delle migrazioni. E’ autore, fra vari altri testi, di Sociologia delle migrazioni, manuale adottato in parecchie università italiane. I suoi interessi riguardano i temi del lavoro e della disoccupazione, della solidarietà e delle politiche sociali, e negli anni recenti soprattutto le migrazioni e i processi di globalizzazione. Suoi articoli e saggi sono usciti in riviste e volumi in inglese, spagnolo, francese, tedesco, portoghese e cinese. Ha pubblicato ultimamente Non passa lo straniero? Le politiche migratorie tra sovranità nazionale e diritti umani (Cittadella, 2014); Migrazioni irregolari e welfare invisibile. Il lavoro di cura attraverso le frontiere (Il Mulino, 2013) e curato Governare città plurali (FrancoAngeli, 2012) e Perdere e ritrovare il lavoro (Il Mulino, 2014).

belllardinelliAndrea Bellardinelli, Coordinatore Programma Italia Emergency
Dal 2011 è coordinatore del Programma Italia di Emergency, gestendo diversi progetti su scala nazionale per il libero accesso alle cure sanitarie per i migranti e le persone vulnerabili. L’obiettivo del programma è quello di fornire assistenza sanitaria di base e promozione della salute e facilitare l’accesso alle cure sanitarie per i beneficiari, sottoponendo la questione alle autorità del sistema sanitario locale, ai distretti regionali e al Ministero della Salute. I progetti sono realizzati attraverso ambulatori e cliniche mobili in 7 regioni italiani in diverse aree di intervento (Palermo, Venezia, Bologna, Polistena/Rosarno, Foggia, Sassari, Castel Volturno, Napoli, Siracusa, Catania, Messina, Agrigento e Pozzallo). Il target principale sono i lavoratori stagionali, i Rom, i migranti di sbarco, i minori non accompagnati, i lavoratori del sesso, le vittime di calamità naturali (terremoto Emilia 2012) e senza dimora. Il Programma Italia ad oggi conta circa 80 dipendenti e 200 personale volontario.
Da giugno ad agosto 2016 ha svolto il ruolo di vice-responsabile delle operazioni per il progetto di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo svolto da Emergency e Moas, a favore dei migranti in mare. Nel 2006 è stato Country Coordinator amministrativo-finanziario per Medici Senza Frontiere Belgio – Programma Missione Italia. Ha curato cinque progetti nel sud Italia (Lampedusa, Napoli, Agrigento, Rosarno e Foggia) per il libero accesso alle cure mediche e l’assistenza umanitaria ai migranti.
Dal 2002 al 2005 è stato Country Coordinator logistico e amministrativo presso il Centro chirurgico di Emergency a Goderich Freetown, Sierra Leone. A quel tempo il Centro chirurgico contava 100 posti letto, 250 dipendenti nazionali, 10-16 espatriati e nel 2002 sono stati costruiti anche un reparto pediatrico ambulatoriale e un presidio di terapia intensiva pediatrica.
Nel 1988 ha svolto attività di volontariato con l’organizzazione del Regno Unito Raleigh International, all’interno del progetto Caraibi. Ha Diplomi Avanzati (Gestione di interventi umanitari e Ricostruzione post-bellica) presso l’Istituto Italiano per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano e un corso di Peace Building Management – Special Focus sull’Africa, presso l’Università di Roma. Ha studiato biologia presso l’Università di Trieste. Dal 2015 è membro del Consiglio direttivo di Emergency.

Padre Carlo D'AntoniCarlo D’Antoni, Parroco di Bosco Minniti, Siracusa
Carlo D’Antoni, nato a Siracusa sessantadue anni fa. Entrato da ragazzo nel seminario diocesano, è stato ordinato sacerdote nel 1979 dopo il ciclo di studi presso lo Studio teologico San Paolo di Catania.
Fin dal primo incarico come vice parroco in un paesino ha avuto l’esperienza di “imbattersi” in persone che vivevano ai margini della società a causa di problemi legati alla droga o disagi esistenziali. E fin da subito lo stile dell’accoglienza e della solidarietà si è manifestato nella gioia della creazione di relazioni familiari.
Un giorno (era il 1988) vennero a chiedergli aiuto due ragazzi del Vietmam. Fu l’inizio di un flusso costante di immigrati che da oltre trent’anni ormai transita dalla sua vita. Attualmente vivono nella sua casa in parrocchia 20 giovani africani. Negli ultimi dieci anni nella sua parrocchia ne sono passati oltre venticinquemila. Spesso, contemporaneamente, sono stati in oltre cento. In questi casi la chiesa stessa si è trasformata in dormitorio, sala da pranzo, sala delle feste. Tutti, dopo l’ottenimento del permesso di soggiorno sono ripartiti e ripartono con lo zaino pieno di dignità e le scarpe ai piedi. Sono entrati a far parte di questa immensa famiglia anche i lavoratori stagionali che abitano in condizioni disumane nelle campagne del siracusano.
Non sono mai mancate le difficoltà e la lotta contro i pregiudizi, l’indifferenza e il razzismo anche. Ha assaggiato pure l’esperienza degli arresti domiciliari, perché, al di là delle accuse infamanti, lui e i suoi volontari erano “colpevoli di solidarietà”.
Da ventisei anni è parroco nel rione Bosco Minniti alla periferia di Siracusa. Gli immigrati vivono con lui e si autogestiscono egregiamente, nonostante l’assenza di qualunque contributo da parte degli enti pubblici e degli enti privati. A tutt’oggi il lavoro dei suoi collaboratori è concentrato sull’emergenza a causa del continuo flusso di diseredati di tutti i tipi che vengono accolti anche se ridotti a “clandestini”, espulsi, schiavi nelle piantagioni del siracusano. E insieme si risale la china della legalità trovando ostacoli là dove invece l’accoglienza e la legalità dovrebbero essere di casa.

daniela_dicapua_fotoDaniela Di Capua, Direttrice Servizio centrale SPRAR
Daniela Di Capua è la Direttrice del Servizio centrale dello SPRAR. Lo SPRAR è il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati, che è gestito dall’ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) su affidamento da parte del Ministero dell’Interno.
Dal 1998 al 2003 Daniela Di Capua è stata responsabile del Settore Integrazione del CIR (Consiglio italiano per i rifugiati). Dal 2003 al 2005 ha seguito per i Servizio centrale dello SPRAR le attività afferenti al fondo FER (Fondo Europeo per i Rifugiati) e dal 2005 al 2008 Capo Progetto dei Progetti Europei IntegRARsi e META, di cui Anci era capofila. Da Aprile 2008 è stata nominata Direttrice del Servizio centrale dello SPRAR.

Frattini pic voxTommaso Frattini, Economista, Università degli Studi di Milano
Tommaso Frattini è Professore Associato di Economia Politica presso il Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi dell’Università degli Studi di Milano. E’ anche Research Fellow del CReAM, il Centro per la Ricerca e l’Analisi delle Migrazioni a UCL, del Centro Studi Luca d’Agliano (LdA) e dell’ IZA, l’Istituto per lo Studio del Lavoro di Bonn. Ha conseguito un PhD in Economics dallo University College London nel 2010. I suoi principali interessi di ricerca sono la Microeconometria Applicata, l’Economia del lavoro e l’Economia delle Migrazioni. Il suo lavoro è stato pubblicato, tra le altre, in riviste come Review of Economic Studies, Economic Journal e Economic Policy.

foto-ghiringhelliDaniela Ghiringhelli, Farsi Prossimo Onlus
Nata ad Angera (VA) nel 1981. Formazione: Laurea specialistica in Sociologia conseguita presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca con una tesi dal titolo: “Rifugiarsi in Italia. I profughi libici tra emergenza e diritti”.
Dal 2005 assunta dalla Cooperativa Farsi Prossimo. Ha iniziato la sua esperienza lavorativa nell’ambito della tutela minori dapprima come educatrice e poi coordinatrice di Comunità Mamma-Bambino. Nel 2012 ha iniziato l’esperienza di coordinamento del servizio Rete Appartamenti occupandosi di numerose progettualità e bisogni: nuclei monoparentali nell’ambito della tutela minori, nuclei sfrattati, neomaggiorenni in uscita da comunità per minori stranieri non accompagnati, donne rifugiate vulnerabili, titolari e richiedenti protezione internazionale nell’ambito del progetto SPRAR, ENA, e in una rete di housing sociale. Da circa un anno è referente, per Consorzio Farsi Prossimo, di un ATI che gestisce parte del progetto SPRAR del Comune di Milano per un totale di 142 posti, destinati a nuclei familiari monoparentali, donne e uomini single, accolti sia in centri collettivi sia in appartamenti.

massarotto_autorePietro Massarotto, Presidente Naga Onlus
Pietro Massarotto è nato a Milano nel 1964. Svolge la professione di avvocato e si occupa di immigrazione dalla fine degli anni ’90. È stato presidente del Naga dal 2006 al 2012 e lo è, nuovamente, dall’ottobre del 2015.
Il Naga è un’associazione di volontariato laica e apartitica che si è costituita a Milano nel 1987. Ogni giorno i 400 volontari del Naga forniscono gratuitamente assistenza sanitaria, sociale e legale ai cittadini stranieri e si impegnano per il riconoscimento e la difesa dei diritti di tutti.

Alessandra Morelli Delegata UNHCRAlessandra Morelli, Delegata Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati – UNHCR
Alessandra Morelli, romana, è Delegata dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) dal 1992.
Si è formata professionalmente nella gestione delle emergenze e delle zone di conflitto ad alto rischio, lavorando per l’UNHCR, dialogando con diversi governi, la NATO, ONG internazionali e locali, e Organizzazioni Intergovernative.
Dal 1992 ad oggi è impegnata direttamente sul campo in negoziazioni e operazioni umanitarie di risposta e di coordinamento, protezione e assistenza di rifugiati, sfollati interni e rimpatriati nelle aree più calde e fragili del mondo. Ha lavorato in ex-Jugoslavia, Ruanda, Albania, Kossovo, Guatemala, Sri Lanka, Sahara Occidentale, Afghanistan, Indonesia, Georgia, Yemen, Birmania, Somalia, ed ultimamente ha consolidato il primo intervento dell’emergenza profughi in Grecia, che ha visto transitare sul proprio territorio più di 1 Milione di persone in fuga da guerre e violenze. Alessandra si definisce una donna di dialogo e mediazione. Fin da piccola è cresciuta tra i colori e le culture del mondo, grazie al continuo trasferimento lavorativo della sua famiglia.
Attualmente impegnata in Italia a diffondere attraverso conferenze ed incontri pubblici, il messaggio centrale dell’UNHCR come quello della protezione e dell’accoglienza, delle persone costrette a fuggire da guerre dimenticate, cercando di capire insieme perché il profugo oggi produce spesso nelle persone sentimenti di diffidenza e paura. Rifugiati e accoglienza è un tema complesso: chiama in causa problemi come quello del diritto d’asilo e della libertà di movimento, proclamati dalla convenzioni sui diritti umani.

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