Dall’Ombra è il workshop ideato e condotto da Patrizio Raso intorno al monumento a Roberto Franceschi, che ha coinvolto la Fondazione Roberto Franceschi Onlus e Sofia Anni, Giacomo Battiston, Mariapia Mendola, Samuele Davide Molli e Valentina Rotondi, ricercatrici e ricercatori sostenuti dalla stessa Fondazione.

Il risultato finale, nonché hackeraggio del monumento, sarà una serie di azioni urbane e testimonianze disseminate a opera delle ricercatrici e dei ricercatori, svolte dal 26 al 28 agosto in diversi luoghi di Milano e fruibili attraverso la piattaforma Zoom:

26 agosto
18.00
Mariapia Mendola, La diversità che ci accomuna: fra percezione e realtà
27 agosto
18.00
Giacomo Battiston, 12 miglia
19.30
Sofia Anni, Debiti di vita e nuove schiavitù
28 agosto
18.00
Valentina Rotondi, Esposizione alla diversità e fiducia
19.30
Samuele Davide Molli, Lo spazio e il tempo delle religioni migranti

Dall’Ombra è un progetto che nasce dall’idea di recuperare l’ombra di un monumento per proiettarla altrove. In quest’ottica, l’ombra smette d’essere un fenomeno naturale, diventando puro oggetto simbolico: guardarla implica il desiderio di individuare la parte sospesa e irrisolta dell’oggetto monumentale. L’indagine parte quindi dalla storia e dalla necessità del monumento, per poi agire sul reale. L’attenzione ricade su un presente che non perde la memoria, ma la esercita per una trasformazione che incrocia i bisogni della comunità.

Il monumento oggetto della ricerca è quello in memoria dello studente Roberto Franceschi, ucciso dalla polizia il 23 gennaio 1973 di fronte all’Università Bocconi, e a tutti i caduti delle lotte popolari dal ’45 a oggi. Un grande maglio d’acciaio, oltre lo studente Roberto Franceschi, rappresenta da una parte il primato del lavoro, e dall’altra sottolinea il saper fare detenuto dall’operaio, in una logica di opposizione al potere. Questo contro-monumento porta alla luce problematiche sociali reali, diritti negati, disuguaglianze e violenze.

La volontà di Raso è stata quella di andare oltre il ferro del maglio, dialogando con la materia viva e presente rappresentata dalle ricercatrici e dai ricercatori che fanno parte del network della Fondazione Roberto Franceschi, attiva a Milano dal 1996 e impegnata nel sostenere la ricerca scientifica di particolare interesse sociale, principalmente nell’ambito della prevenzione, diagnosi e cura di patologie sociali e forme di emarginazione sociale.

L’indagine si concentra sul tema delle migrazioni, individuando approcci di ricerca di natura diversa nella consapevolezza che per evitare letture superficiali o strumentali sia necessario incrociare i saperi e le conoscenze. La tematica è affrontata da Sofia Anni, Giacomo Battiston, Mariapia Mendola, Samuele Davide Molli e Valentina Rotondi, ciascuna/o secondo l’ambito specifico di studio – economia, politica, religione, sociologia, media – ma in un comune orizzonte valoriale, che fu proprio di Franceschi, secondo cui il sapere acquisito con la ricerca scientifica deve essere messo a disposizione del riscatto degli sfruttati e degli emarginati.

Negli incontri tra Raso e le ricercatrici e i ricercatori, si è tentato un percorso di scoperta della persona, un ascolto reciproco intrecciato di qualità distinte, saperi e vissuto personale. Alla luce del significato del monumento a Franceschi, l’artista ha voluto incontrare la persona, in quanto soggetto che muove le cose, e le cui capacità di iniziativa corrispondono a un bisogno autentico. Sono emerse per ognuna/o necessità nuove per ridare centralità di senso all’agire. Così, dal 26 al 28 agosto, ogni ricercatrice e ricercatore svolgerà diverse azioni urbane, disseminate in tutta la città di Milano, fruibili attraverso la piattaforma Zoom.

Il workshop è parte di Hacking Monuments, progetto e ciclo di incontri organizzato da Simona Da Pozzo, vincitore di Call for Ideas – Urban Factor, bando per il public program di Milano Urban Center promosso dal Comune di Milano e Triennale Milano.

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