Regole, consumi, burocrazia: a suscitare rabbia e diffidenza è la narrazione che si fa dell'Europa. Ma lo spazio culturale del Continente è sempre stato più ampio di quello politico ed economico. E da Joyce a Picasso, da Breton a Pasolini, si nutre di quel che è al di là dei suoi confini. Dove "il mondo non finisce, ma si chiarisce"
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Populismo e post-verità
Donald Trump è stato eletto alla presidenza Usa perché ha saputo intercettare l’insofferenza della classe media bianca verso le minoranze, dalle donne agli immigrati. I parametri della politica a cui eravamo abituati sono stravolti. Il teorico dello storytelling ne discute con la filosofa americana Judith Butler.
“Post-verità”, la parola dell’era Trump
Mai un politico aveva cancellato a tal punto la frontiera tra vero e falso, tra realtà e finzione.
Intellettuale dove sei? Quel che resta della figura che metteva ordine nel racconto del mondo
Secondo Gramsci, quello “organico” aveva il compito di modellare un nuovo spirito del tempo. Ma oggi, mentre prevale la politica del risentimento incarnata da Donald Trump, ha ancora senso parlare di “egemonia culturale”? E quali sono i filosofi e gli scrittori che sono in grado di costruire una narrazione efficace della realtà che stiamo vivendo?
La Waterloo morale ai confini, così gli Stati inseguono la sovranità perduta
La Waterloo morale ai confini, così gli Stati inseguono la sovranità perduta
Se la libertà di parola è ancora in pericolo
L’attentato a “Charlie Hebdo” di un mese fa ha riaperto il dibattito sul diritto a esprimersi senza limiti. Anche sulla religione
Un tema che torna ciclicamente nella storia dell’uomo