La scelta di una carriera tardiva, arrivata un po’ come un vizio a travolgere un’esistenza borghese. Le passeggiate con Fellini a evocare la musa capricciosa dei film. Poi un’età in cui, confessa il regista, la creatività si spegne. E restano i ricordi
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Carlo Fontana. Una vita alla Scala e il litigio con Muti che non so spiegare
La gavetta da ragazzo al Piccolo Teatro, tra Grassi e Strehler L’approdo da sovrintendente nel tempio della musica, lasciato dopo la rottura con il grande direttore d’orchestra. E oggi? Restano i ricordi degli artisti: anime di cristallo come Pavarotti
Renzo Guolo. L’ideologia è finita oggi domina il fondamentalismo
Sociologo, ha a lungo studiato il rapporto tra religioni e politica e si è specializzato sul radicalismo islamico, ma non solo. Perché, dice, il fanatismo “è trasversale alle diverse fedi”. Ora torna al passato, agli anni Trenta del Collège de sociologie
Alessandro Campi. Niente paura il fascismo è solo un fantasma
Storico “vagabondo”, ha concentrato l’analisi sulla figura emblematica di Giovanni Gentile e sulla sua morte violenta E ha riletto Salò come ultimo capitolo di un conflitto civile che è nel nostro Dna. Ma “oggi domina la tecnodestra”
Alessandro Piperno Un giorno finirà questa ossessione per la letteratura
Nel suo ultimo libro affronta il problema che accomuna tutti, da Baudelaire a Kafka a Primo Levi: non poter fare a meno dello spietato rito della scrittura. Che poi a conti fatti, dice, non è altro che affrontare la vera questione: il tempo
Ivano Dionigi Solo i classici ci insegnano il senso del limite
Le radici contadine, il seminario che gli diede un’educazione Poi la carriera universitaria, l’incarico di rettore a Bologna, Lucrezio e la Bibbia come riferimento. Il latinista qui spiega perché dobbiamo temere l’ultima incarnazione della tecnica
Vittorio Possenti. Nel nostro futuro c’è ancora la metafisica
L’avversario più temibile, secondo il filosofo, è “il nichilismo che è la via più suggestiva per arrendersi al come va il mondo” Il destino non è inevitabile. “Credo nel ritorno all’eterno e non nell’eterno ritorno: mette in gioco la libertà del singolo”
Natalino Irti. Il diritto è vuoto e l’algocrazia domina il mondo
Giunto alla soglia dei novant’anni, il giurista e filosofo riflette sulla legittimità di norme “arbitrarie”, non legate a vincoli sacri né a tradizioni profane. Un tramonto intuito solo dai grandi scrittori come Kafka e Dostoevskij
Luigi Zoja Vivo con Jung questi tempi di grande ombra
Psicologo analitico cresciuto alla scuola del maestro di Zurigo ne rifugge le derive “kitsch”, ma sostiene che le sue intuizioni oggi sono le sole utili a comprendere “una mente collettiva infettata dal virus della paranoia”
Gianni Cervetti. Io, che ho visto da vicino l’oro di Mosca
I genitori avevano un’osteria in via Rasoli, a Milano. A 16 anni prese la tessera del Pci, a 20 anni il partito lo spedì in Urss dove conobbe Shostakovich e Pontecorvo. Al ritorno fu vicino a Berlinguer. E della politica di oggi dice: “Si è involgarita”