La natura è una cattedrale

L’Islanda è da sempre un laboratorio perfetto: remota, compatta,scarsamente popolata eppure ricca e all’avanguardia. Qui è stato realizzato il primo sequenziamento genico di massa, qui si è svolto uno dei primi esperimenti di welfare allargato, qui il capitalismo ha conosciuto il suo volto più sfrenato e il suo precipizio più vertiginoso. Andri Snær Magnasonha intuito questa vocazione speciale della sua isola a essere un caso di scuola. Nel libro «Il tempo e l’acqua» intreccia storia personale e mitologia collettiva, riflessione saggistica ed esplorazione memoriale, geografia e ambiente,fino a portare la realtà sfuggente del cambiamento climatico dolorosamente e pericolosamente vicina a ognuno di noi. Ecco come ha fatto

Le settantuno  notti

Tutti siamo stati chiusi in casa, tutti ci siamo chiesti come sarebbe andata. Abbiamo riconsiderato gli spazi domestici, le geometrie familiari sono mutate, tornando indietro o slittando in avanti. Poi c'è l'amore. E il sesso. Qualcuno, al tempo dell'11 settembre, l'aveva abbracciato per proteggersi dalla morte. In ogni caso, al centro di ogni casa —di ogni coppia—c'è un letto. Come in questo racconto

Un neonato parla e un fantasma insegna il perdono

«Volevo scrivere la storia di una famiglia colpita dalla perdita», dice Jonas Hassen Khemiri: la latitanza di un padre, la morte di una figlia, il tentativo dell’altro figlio di essere padre ma non come il padre. «Alla base di ogni mio romanzo c’è una paura. Quella più grande che avevo nel diventare genitore era di non dominare l’impulso di fuggire». Da qui nascono i sensi di colpa, che lo scrittore svedese risolve in modo sorprendente