Gruppo CRC: cambiare il Decreto sicurezza per tutelare i minori

minori stranieri non accompagnati

La Fondazione Roberto Franceschi Onlus ha sottoscritto la lettera alle istituzioni del Gruppo CRC che evidenzia l’impatto preoccupante del DDL Sicurezza sulla tutela dei minori migranti

Giuseppe Conte
Presidente del Consiglio dei Ministri

Roberto Fico
Presidente della Camera dei deputati

Maria Elisabetta Alberti Casellati
Presidente del Senato della Repubblica

E p.c. Filomena Albano
Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza

18 febbraio 2019

Oggetto: impatto del Decreto Legge n. 113/2018 convertito con modificazioni dalla Legge n.
132/2018 sui minori migranti e sui neo-maggiorenni

Le sottoscriventi associazioni del Gruppo CRC che operano a tutela dell’infanzia e dell’adolescenza esprimono la propria preoccupazione relativamente all’impatto, attuale e futuro, delle norme del Decreto Legge n. 113/2018 convertito con modificazioni dalla Legge n. 132/2018 (cosiddetto Decreto sicurezza), sulla condizione e sui diritti dei minori migranti, in famiglia e non accompagnati, e dei giovani migranti giunti in Italia da minorenni. A tal riguardo si rileva che il Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nelle osservazioni indirizzate all’Italia lo scorso 1 febbraio, dopo aver espresso apprezzamento per l’adozione della L.47/2017 sulla protezione dei minori non accompagnati, di cui auspica la piena attuazione (CRC/C/ITA/CO/5-6, punto 33), raccomanda di “applicare specifiche garanzie in modo che i minori siano esentati dalle misure previste dalla Legge 132/2018” (punto 34, lett. a).
Le nuove norme toccano solo marginalmente la legislazione relativa ai minori non accompagnati, per i quali resta confermata l’accesso al sistema d’accoglienza diffusa ex SPRAR, ora SIPROIMI (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati). Tuttavia, avendo profondamente modificato le regole sull’accoglienza e sulla procedura di riconoscimento della protezione internazionale, di fatto esse incidono in modo significativo sui percorsi dei bambini e degli adolescenti, minori accompagnati e non.

In primo luogo rispetto al tema dell’accoglienza, i bambini che arrivano in Italia con le famiglie di richiedenti asilo non hanno più accesso all’ex SPRAR/SIPROIMI e hanno quindi perso la possibilità di una presa in carico attenta ai loro bisogni, che difficilmente può essere garantita nel sistema di accoglienza straordinaria (CAS e CARA) in cui i nuclei familiari dovranno restare fino a una risposta sulla domanda di protezione internazionale.
Inoltre, per effetto delle nuove norme, i bambini in famiglie e i neo-maggiorenni titolari di permesso umanitario riconosciuto in base alla vecchia normativa non sembrano titolati ad alcuna accoglienza, non potendo più permanere nei CAS e nei CARA, né accedere al SIPROIMI, con i primi gravi effetti ben visibili dall’interpretazione che delle nuove norme è stata data a inizio dicembre in alcune aree del Paese.
In secondo luogo rispetto al tema delle procedure di riconoscimento della protezione internazionale va segnalato che la protezione umanitaria è stata abolita senza essere rimpiazzata da forme di “protezione speciale” che tutelino adeguatamente i minori, i neomaggiorenni e i nuclei familiari portatori di vulnerabilità, ad esempio in quanto vittime di traumi e violenze nei paesi di transito e bisognosi di un percorso psicoterapico per affrontarne gli effetti. Quindi con il sistema attuale, tutti coloro che non rientrano nella definizione di rifugiato, di protezione sussidiaria o nei limitati casi di protezione speciale, rischiano di ricevere un diniego alla propria domanda di protezione, anche se vulnerabili. Tali nuove regole stanno avendo una ricaduta pesante sul percorso di quanti abbiano presentato richiesta di asilo da minorenni prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, le quali vengono loro applicate tout court, in contrasto con il principio di irretroattività della legge.
Inoltre un’ulteriore problematica sarà quella che si presenterà alla scadenza dei permessi umanitari per i ragazzi giunti in Italia come minori non accompagnati.
Questo stato di cose assume una gravità ulteriore se si considera che, nonostante i minorenni che arrivano da soli in Italia hanno la possibilità di chiedere il permesso di soggiorno per minore età, spesso bambini e adolescenti migranti hanno intrapreso la strada della richiesta della protezione internazionale perché hanno vissuto storie di violenza prima e durante il viaggio verso l’Europa o perché di fatto impossibilitati a richiedere il permesso per minore età a causa di prassi non in linea con il dettato legislativo.
Secondo i dati Eurostat aggiornati a settembre 2018, sono quasi 8.000 le richieste di asilo pendenti avanzate dai minori migranti giunti nel nostro Paese e nella maggior parte dei casi si tratta di bambini e adolescenti soli, senza familiari o adulti di riferimento al loro fianco. Inoltre, degli oltre 11.300 minori stranieri non accompagnati presenti attualmente nel nostro Paese, quasi 6 su 10 (59,9%) compiranno 18 anni nel corso del 2019, in molti casi – quando non è stato possibile rilevare la loro precisa data di nascita – già dal 1 gennaio (dati del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali).
Abbiamo sin qui segnalato, senza pretesa di esaustività, i principali effetti sui minorenni constatati in pochi mesi di vigenza delle nuove norme, che risultano aggravati da altre disposizioni la cui applicazione ai minori non viene esplicitamente esclusa, tra cui il divieto di iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo.

In base a tali considerazioni, le sottoscriventi associazioni chiedono una modifica della Legge n. 132/2018 in maniera che risulti compatibile con il rispetto delle norme della Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, della Costituzione e del diritto interno a tutela dei minorenni. Nell’attesa di tale auspicata riforma si sollecita il Governo ad intervenire affinché siano comunque pienamente tutelati i diritti dei minori e dei neomaggiorenni.

ACP – Associazione Culturale Pediatri
Ali per Giocare – Associazione Italiana dei Ludobus e delle Ludoteche
AISMI – Associazione Italiana per la Salute Mentale Infantile
ANFAA – Associazione Nazionale Famiglie Adottive e Affidatarie
Antigone Onlus
APMAR – Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare
Fondazione Arché onlus
Arciragazzi
A.Vita – Carrobiolo
Bambinisenzasbarre
CamMiNo – Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni
CARE – Coordinamento delle Associazioni familiari adottive e affidatarie in Rete
CIAI – Centro Italiano Aiuti all’Infanzia
CGD – Coordinamento Genitori Democratici
CISMAI – Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia
Cittadinanzattiva
CNCA – Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza
CSB onlus – Centro per la Salute del Bambino onlus
E.D.I. onlus
Geordie onlus
Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia
GRD Bologna
L’Albero della Vita
La gabbianella e altri animali
Ligustrum Leuc – Basilicata
MAIS ong Torino
Mission Bambini
Fondazione Roberto Franceschi Onlus
Save the Children Italia
SOS Villaggi dei bambini
Terre des Hommes
UNCM – Unione Nazionale Camere Minorili

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