Il paradosso della guerra e della pace

Il capolavoro di Tolstoj va riletto ogni tanto. E va riletto soprattutto oggi. Perché rileggerlo nell’autunno del 2025 non è la stessa cosa che rileggerlo, per esempio, nella primavera del 2018. Le parole di quel mirabile titolo assumono sempre un significato diverso, in questo momento meno astratto e più incombente. All’avventura bellica narrata dall’autore russo e agli odierni conflitti (sociali, economici, culturali...) combattuti con altre armi

Pietro Grossi, soliloquio a più voci

A 46 anni, otto libri alle spalle, l’ autore torna dopo un lungo silenzio con un romanzo importante e voluminoso. Che sostituisce l’io con il noi per fare pace con sé, con la sua genealogia, con le ambizioni sbagliate, i doni del cielo di cui ha goduto, i privilegi di classe. Come ogni annosa educazione sentimentale, va in scena la ricerca disperata di un ’identità stabile

Pietro Grossi, soliloquio a più voci

A 46 anni, otto libri alle spalle, l’ autore torna dopo un lungo silenzio con un romanzo importante e voluminoso. Che sostituisce l’io con il noi per fare pace con sé, con la sua genealogia, con le ambizioni sbagliate, i doni del cielo di cui ha goduto, i privilegi di classe. Come ogni annosa educazione sentimentale, va in scena la ricerca disperata di un ’identità stabile