A 110 anni dalla nascita e a 40 dalla morte, torna l’integrale dei versi di uno dei grandi della lirica italiana, capace di conciliare naturalezza e intensità della scrittura. Una produzione che mostra la capacità di rinnovamento della lingua
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La poesia della guerra
Scrivere versi su un conflitto, ameno che non si tratti di propaganda, significa tentare di dare un senso a ciò che non lo ha, sostituendo le parole alla realtà. Un compito paradossale e impossibile. Ma resta il bisogno di testimoniare l’orrore
Il muratore sa l’ amore e sa il dolore
Nel panorama della letteratura contemporanea il francese Thierry Metz è una figura a sé. Autodidatta, svolse per vivere lavori manuali, riservandosi uno spazio per la scrittura. Il dramma della perdita di un figlio entra in pagine struggenti
Una lunga fedeltà nonostante la prosa
Julio Cortázar esordì giovane con una raccolta di versi e alla lirica riservò sempre un’appassionata devozione, quasi una sottomissione. Ma quella produzione così originale dell’autore argentino rischia di essere nascosta dalla sua narrativa
Goethe e Schiller compagni d’ anima
In edizione integrale la raccolta di oltre mille lettere che i due grandi intellettuali si scambiarono tra il 1794 e il 1805. Scritti in cui parlano di Kant, Hegel, Milton, Mozart... Ma anche la testimonianza di un’amicizia straordinaria
Il pianto della collina
«Spoon River» è il più celebre volume di poesia del Novecento. Alberto Cristofori ha appena ritradotto il capolavoro di Edgar Lee Masters
C’è ancora qualcuno che non ha paura dell’io
I versi di Andrea Gibellini si aggirano nelle campagne e nei paesaggi anche industriali della sua Sassuolo, nel Modenese, dove la pianura si fa collina. Soprattutto, però,sposano lo slancio lirico dei maestri del secondo Novecento
Alla giovane Wisława s’ addiceva il nero
La Nobel polacca Szymborska scrisse a poco più di vent’anni versi che non raccolse mai in volume e che apparvero postumi. In questa fase pre-ideologica della sua produzione già s’intravedono a tratti i lampi della stagione più gloriosa
La seconda stagione dell’ardente
Grace Paley Come autrice di racconti(pochi) è stata una fuoriclasse. Poi, dopo una lunga pausa, si è dedicata ai versi. Una produzione ugualmente parca e ugualmente efficace. Ma le due fasi creative condividono la passione per l'umanità.
Epitaffi per dire che sì, io ci sono
Giorgio Bassani non fu soltanto lìaffermato narratore de «Il romanzo di Ferrara», ma anche in due stagioni distinte, autore di versi: da giovane, abile ma convenzionale; nella maturità e oltre, con esiti molto convincenti.