Qua e là echeggia talvolta una parola di Dostoevskij: “Se Dio non esiste, tutto è permesso!”. Chi la cita la utilizza spesso a sproposito, considerando chi non crede come persona priva di spiritualità e di morale.
La verità è che negli ultimi due decenni in Italia ci eravamo abituati a una presenza di chiesa silente sui temi della giustizia sociale concerta o a volte addirittura a una presenza ecclesiastica che accettava di fornire un supporto al potere, intonacando il muro cadente di una politica corrotta e senza rispetto degli ultimi e dei poveri.