Collegio dei docenti del 18 aprile 1973.
Delibera intestazione della scuola di via Cagliero in Milano a Roberto Franceschi

…Il Preside fa presente che è compito del Collegio proporre un nome.
La copia della deliberazione del collegio verrà inviata al provveditore agli studi per gli adempimenti.
La decisione finale spetta al ministero. Il preside invita quindi i colleghi ad avanzare le proposte.

Chiede la parola la Prof.ssa Usai che suggerisce il nome di Roberto Franceschi, motivandolo nei termini seguenti:

Nell’intitolare un edificio i cui utenti sono i cittadini e la collettività tutta, ritengo che si debba rispondere ad una primaria e legittima esigenza: il nome privilegiato deve possedere valore di simbolo. Ed ancora: il nostro procedere all’ intitolazione di questo edificio deve essere alieno da qualsiasi retorica o vuoto formalismo: il dibattito deve essere franco ed aperto, perché quello che stiamo per fare è realmente importante. Questo mi pare possa garantirci che il simbolo stesso che sceglieremo non sarà né vuoto né formale: non si tratta di ottemperare ad una burocratica incombenza, ma si tratta di vivere un momento qualificante della nostra funzione di educatori. Il nome che sceglieremo a simbolo della nostra scuola deve avere una portata evocativa attuale; mi si permetta di esprimere il mio rifiuto di principio per nomi che siano vuoti di significato per i ragazzi che frequentano la nostra scuola. Sono loro i principali utenti, anche se temporanei, dell’istituzione scuola. Ritengo inoltre giusto che il nome che sceglieremo sia coerente con la scelte di principio che sono alla base della nostra scuola e che dovrebbero essere alla base della scuola italiana in generale. Noi abbiamo cercato di ritrovare i criteri di conduzione della scuola e di gestione del nostro ruolo di insegnanti nei dettami costituzionali e nello spirito delle “Avvertenze del 1963”, nello sforzo di applicare in positivo le libertà che tali testi fissano. Innanzitutto il diritto allo studio, quale diritto all’apprendimento critico e quindi scientifico della realtà, la libertà di parola e di riunione, il ruolo di formazione non superficiale ed astratta, ma orientata al vivere sociale, all’esercizio reale, effettivo della democrazia, che la scuola deve avere. Penso di poter ritrovare una sostanziale omogeneità tra questi valori ( che sono per noi strumenti di formazione e mete educative al tempo stesso) ed i valori che, conquistati dalla resistenza, ispirano il pensiero democratico moderno e sono alla base della nostra Repubblica.

Roberto Franceschi, al cui nome ed alla cui memoria propongo di intitolare la scuola, ha rappresentato, con la sua vita, una testimonianza di fede non sterile, perché tradottasi in attiva militanza, nei valori sopra enunciati che sono insieme i nostri principi educativi e la sostanza di una vera democrazia. La figura di Roberto Franceschi ha per noi un valore esemplare, rappresenta un “modello”.

Con ciò non si vuole solo fare riferimento alle qualità del suo impegno (certo anche questo, e la lettura dei suoi profili lo dimostrerà), ma alla sua concezione dello studio quale apprendimento profondo ed appassionato in funzione di un impegno di trasformazione sociale.

A questo punto la Prof.ssa Usai prega il segretario di dare lettura della lettera di cordoglio che questo collegio ha inviato ai genitori di Roberto Franceschi (2/2/73).

Passa poi alla lettura dei profili e dei giudizi ottenuti da Roberto Franceschi nel corso dei suoi studi (scuola elementare, media, liceo scientifico, università). Prende la parola la Prof.ssa Esposito. Propone il nome di Giacomo Matteotti, deputato e martire antifascista di cui ritiene inutile illustrare la figura che ritiene ben conosciuta da tutti. Seguono le dichiarazioni di voto. Samek, Lisa, Binaghi, Tombari si associano alla proposta della Prof.ssa Usai, altrettanto fa il Preside: costoro ricordano come intitolare la scuola a Roberto Franceschi si lasci una testimonianza storica della sua vita e si risponda ad una concezione “attuale” della storia, intesa a valorizzare l’apporto al progresso umano offerto anche da persone comuni sotto forma di partecipazione sentita come dovere civico.

Si ricorda anche come sia giusto intitolare la scuola a qualcuno che faceva parte del mondo della scuola stessa. Si precede quindi alla votazione per appello nominale con i seguenti risultati:

Presenti: 65

per Roberto Franceschi: 52

per Giacomo Matteotti:4

astenuti: 9