“Il citofono” è il singolare romanzo del polacco Zygmunt Miloszewski ambientato in un casermone del socialismo sovietico Un grande giallo, ma soprattutto una metafora dei tempi
Poliziotti corrotti, politici corrotti città corrotte, sistema corrotto Il grande autore di classici come “American Tabloid” e “Dalia nera” si confessa a un suo “collega” e fan italiano E racconta come dietro ogni colpa si nasconda una ferita
Così come negli scaffali delle librerie, fra lividi pamphlet contro tutto e contro tutti, manualistica sulla seduzione fai-da-te, agiografie di veline e velinari e barzellette sulla castroneria nazionale, da anni ormai campeggia il nucleo "hard-core" di una letteratura "non identificata" che si danna l'anima per afferrare i contorni troppo spesso indecifrabili dell'Italia, il mutamento antropologico del suo presente e le ossessioni del suo eterno e inattaccabile spessore reazionario.