Il colpo di Stato di banche e governi

I governi europei hanno risposto alla crisi in due modi: camuffandone le cause (attribuite all'eccessivo debito degli Stati anziché ad un sistema bancario fuori controllo) e imboccando la strada dell’autoritarismo emergenziale. Ma qual era il loro obiettivo? Lo spiega l'ultimo libro di Luciano Gallino “Il colpo di stato di banche e governi” (Einaudi), un appassionano grido d'allarme contro l'"attacco alla democrazia" in corso in Europa. Per gentile concessione dell'editore ne anticipiamo un estratto.

Prima il lavoro

Per uscire dalle secche della crisi va riportata in cima all'agenda politica la piena occupazione. Perchè avere un lavoro è più importante che avere un reddito e la perdita del lavoro può infliggere danni maggiori della povertà stessa.

La strada bassa della Fiat

È possibile, mentre il XXI secolo avanza e una grave crisi sconvolge economie e società di mezzo mondo, riuscire a fabbricare beni e servizi ad alti livelli di produttività e mantenere al tempo stesso fermi i diritti che i lavoratori hanno conquistato in una generazione di lotte e sacrifici?